Classici Italiani
Il fondatore dell'anatomia patologica - 1761

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Il fondatore dell'anatomia patologica - 1761

MORGAGNI, Giovanni Battista (1682-1771). De sedibus, et causis morborum per anatomen indagatis libri quinque. Venezia, Tipografia Remondiniana, 1761.

 

PRIMA EDIZIONE di questa opera capitale che segna l’inizio della moderna anatomia patologica.

Il De sedibus consiste in una serie di settanta lettere che riferiscono circa settecento casi clinici. Partendo dal confronto fra dati clinici e risultati autoptici, Morgagni giunse a descrivere per la prima volta molte patologie, tra cui l’atrofia giallo-acuta del fegato, la tubercolosi dei reni, la pneumonia, l’angina pectoris, ecc. Sulla scia di Malpighi, egli considerava l’organismo umano come una macchina estremamente complessa, soggetta ad un progressivo deterioramento o ad una rapida rottura, riconducibile a volte a cause interne, altre volte ad influenze esterne.

Di particolare importanza sono le prime quattordici lettere riguardanti le malattie del capo (apoplessia, epilessia, paralisi, pazzia, delirio, idrofobia, depressione, frenite), che costituiscono una delle prime indagini sistematiche nel campo delle neuropatologia.

Giovanni Battista Morgagni nacque a Forlì e compì i propri studi a Bologna sotto Antonio Maria Valsalva e Ippolito Francesco Albertini, entrambe allievi di Marcello Malpighi. Laureatosi in medicina nel 1701, rimase a lavorare insieme al Valsalva nei tre ospedali bolognesi. Nel 1704 fu chiamato a dirigere l’Accademia degli Inquieti, che egli trasformò in un’accademia scientifica sul modello dell’Académie Royale des Sciences di Parigi. L’accademia fu successivamente incorporata nell’Istituto delle Scienze, fondato da Luigi Ferdinando Marsigli nel 1714.

Nel 1707 Morgagni si recò a Venezia, dove studiò chimica con Gian Girolamo Zanichelli e compì dissezioni umane insieme a Gian Domenico Santorini. Nel giugno del 1709 fece ritorno a Forlì, dove lavorò con successo come medico. Due anni dopo fu chiamato a Padova a ricoprire la seconda cattedra di medicina teorica, che era rimasta vacante dopo la promozione di Antonio Vallisnieri. La prima cattedra gli venne comunque affidata poco dopo, nel 1716. La mantenne fino alla morte, che lo colse a Padova nel dicembre del 1771.

 

Descrizione fisica. Due parti in un volume in folio di pp. XCVI, 298, 2 bianche + pp. 452. In antiporta del primo volume ritratto calcografico dell’autore disegnato da Jean Renard. Frontespizio stampato in rosso e in nero. Testo stampato su due colonne.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






Torna indietro
TOP