Classici Italiani
L'architettura razionalista - 1932

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

L'architettura razionalista - 1932

SARTORIS, Alberto (1901-1998). Gli elementi dell’architettura funzionale. Sintesi panoramica dell’architettura . Milano, Ulrico Hoepli, 1932.

 

PRIMA EDIZIONE del maggior trattato italiano di architettura razionalista.

L’edizione contiene una prefazione di Le Corbusier e un’introduzione di Carlo Ciucci. Successivamente l’opera venne ampliata e ristampata nel 1935 e nel 1941.

La nuova architettura, secondo Sartoris, è inscindibilmente legata all’urbanistica. In essa l’edificio deve adempiere in primis alle funzioni cui è destinato. Si deve quindi costruire senza preoccupazioni esteticodecorative, ma tenendo conto dei fattori socio-economici e delle infinite possibilità della tecnica moderna. Il ferro, l’acciaio, il cemento armato ed altri nuovi materiali consentono di realizzare costruzioni atte a soddisfare le esigenze della vita moderna e dell’igiene. La pianta interna dell’edificio diventa così del tutto indipendente dalla sua struttura complessiva, grazie all’abolizione di muri portanti, sostituiti da tramezzati interni realizzati con leggerissimi materiali di riempimento. L’elemento estetico scaturisce solo in un secondo momento dalla funzionalità e plasticità progettuale dell’edificio.

Alberto Sartoris, nato a Torino nel 1901, si formò presso le Écoles des Beaux Arts di Ginevra e di Parigi. Amico di F. Marinetti e vicino al movimento futurista, a partite dagli anni ‘20 svolse un’intensa attività di teorico propagandista dell’architettura razionalista: collaborò con Felice Casorati, realizzò il Padiglione delle Comunità Artigiane nel Parco del Valentino a Torino (1928), partecipò alla Prima Esposizione Italiana di Architettura Razionale a Roma e al Primo Congresso Internazionale d’Architettura Moderna (CIAM) a La Sarraz (1928).

Nel 1935 tenne un ciclo di conferenze in Argentina, Uruguay e Paraguay. Nel 1937 progettò insieme a Giuseppe Terragni il Quartiere operaio di Rebbio (Como) e trasformò il caffè–ristorante “Nuovo Campari” a Milano. Tra il ’55 e il ‘70 operò soprattutto in Svizzera, intorno al Lago Lemano. Nel 1989 il Politecnico di Torino gli conferì la laurea honoris causa, mentre nel 1990 ricevette la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica italiana.

 

Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. 538 con 676 illustrazioni in bianco e nero nel testo. Tela editoriale gialla stampata a due colori.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






Torna indietro
TOP