VOLTERRA, Vito (1860-1940). Theory of Functionals and of Integral and IntegroDifferential Equations. Londra-Glasgow, Blackie & Son, 1930.
PRIMA EDIZIONE, curata dal matematico viterbese Luigi Fantappié e tradotta da Marjorie Long, di quest’opera che raccoglie l’importante contributo fornito dal Volterra nel campo della teoria delle funzionali e delle equazioni integrali con limite variabile che oggi portano il suo nome.
Vito Volterra, essendo stato uno dei pochi professori universitari italiani che si rifiutarono di prestare giuramento di fedeltà al fascismo, pagò nei suoi ultimi anni di vita l’opposizione al regime con l’isolamento e con l’oblio. Prima di allora, egli era stato un personaggio di rilievo della cultura e della politica italiana, nonché un matematico di fama internazionale.
Nato ad Ancona nel 1860, quando la città era ancora nello Stato della Chiesa, Volterra trascorse la sua infanzia a Firenze. Genio precoce (all’età di tredici anni, dopo aver letto Dalla Terra alla Luna di Jules Verne, calcolò la traiettoria di un proiettile sottoposto al campo gravitazionale della terra e della luna), nel timore che la sua famiglia di commercianti gli impedisse di continuare gli studi, il professore Antonio Roiti lo assunse giovanissimo come assistente di laboratorio presso l’Università di Firenze.
Nel 1880 Volterra entrò alla Normale di Pisa, laureandosi in fisica due anni dopo. Nel 1883, a soli ventitre anni, fu nominato professore di meccanica razionale presso l’Università di Pisa. Nel 1892 passò ad insegnare a Torino, quindi nel 1900 successe ad Eugenio Beltrami nella cattedra di fisica matematica presso l’Università di Roma.
Per i suoi meriti scientifici nel 1905 Volterra fu eletto senatore del regno. Dopo la prima guerra mondiale, a cui prese parte nel corpo militare degli ingegneri (egli fu tra i primi nel commando alleato a proporre l’uso dell’elio per i dirigibili in sostituzione dell’idrogeno), applicò i suoi calcoli matematici alla biologia, in particolare al rapporto predatore-preda con un’equazione poi ribattezzata di Lotka-Volterra.
Dal 1921 a capo del Bureau International des Poids et Mésures, nel 1923 Volterra divenne anche primo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e presidente dell’Accademia dei Lincei. Nel 1936 fu nominato membro della Pontificia Accademia delle Scienze. Negli ultimi anni visse prevalentemente all’estero. Morì a Roma nel 1940.
Descrizione fisica. Un volume in 8vo piccolo di pp. XIV, 226.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010