Classici Italiani
Il primo codice ad abolire la tortura e la pena di morte - 1786

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Il primo codice ad abolire la tortura e la pena di morte - 1786

PIETRO LEOPOLDO d’AsburgoLorena (1747-1792). Pietro Leopoldo per grazia di Dio principe reale d’Ungheria e di Boemia arciduca d’Austria granduca di Toscana… [Incipit:] Fino dal nostro avvenimento al trono di Toscana riguardammo come uno dei nostri principali doveri l’esame, e la riforma della Legislazione Criminale... (Firenze, Gaetano Cambiagi, 1786).

 

PRIMA EDIZIONE del primo codice criminale che nella storia degli stati moderni abolì la tortura e la pena di morte. Esso fu promulgato dal granduca Pietro Leopoldo il 30 novembre del 1786.

La riforma criminale leopoldina costituisce uno dei documenti più importanti del riformismo del XVIII secolo, testimonianza per antonomasia dell’influenza delle idee riformiste sulla politica di rinnovamento dei sovrani assoluti.

Nei secoli di divisione politica italiana, durante i quali si era prodotto, tra le altre cose, un grande caos in materia di giurisprudenza e certezza della pena, era sorto il così detto “diritto comune”, che prevedeva che ciascuna entità giuridica fosse essa una comunità, un libero comune, un feudo o una signoria si arrogasse la possibilità di legiferare nei propri confini in modo autonomo rispetto all’autorità imperiale. Nel Settecento, prima della grande codificazione napoleonica, numerosi stati italiani decisero il riordino del diritto vigente nei propri territori.

Il primo esperimento di “consolidazione” fu fatto da Vittorio Amedeo II di Savoia, che nel 1723 emanò le Leggi e Costituzioni di S.M. il Re di Sardegna, ingente raccolta di leggi proprie e dei suoi predecessori, poi ulteriormente ampliata nel 1729. Ad essa s’ispirò il riformista Francesco III d’Este, duca di Modena, che nel 1771 promulgò il così detto Codice estense, uno dei documenti più innovativi del tempo. Nessuno di essi tuttavia si spinse fino al punto di abolire la pena di morte, come fu deciso in Toscana.

Pietro Leopoldo, terzogenito di Maria Teresa d’Austria e di Francesco di Lorena, fu Granduca di Toscana dal 1765 al 1790. Dal 1790 fino alla morte fu imperatore d’Austria. Gli anni del suo governo a Firenze segnarono una svolta importante nella storia della regione.

Egli infatti liberalizzò il commercio cerealicolo, abolì le corporazioni cittadine e l’uniformazione del sistema doganale e riorganizzò l’amministrazione della giustizia.

 

Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. 47, (1). Stemma sul frontespizio.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






Torna indietro
TOP