AGNESI, Maria Gaetana (1718-1799). Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana. Milano, nella Regia Ducal Corte, 1748.
PRIMA EDIZIONE dell’opera più importante di colei che viene considerata come la prima vera matematica europea.
Le Instituzioni analitiche, vero e proprio manuale di divulgazione del nuovo calcolo infinitesimale, espongono gli elementi dell’algebra, le equazioni algebriche, la geometria analitica piana, il calcolo differenziale ed integrale, gli sviluppi in serie e le equazioni differenziali di primo e secondo grado. Inoltre dedicano ampio spazio alla trattazione delle curve piane. Esse ebbero grande successo per la loro chiarezza espositiva ed organicità e furono tradotte in francese ed in inglese.
Maria Gaetana Agnesi nacque a Milano. Figlia di un professore di matematica dell’Università di Bologna, fu incoraggiata dal padre ad intraprendere lo studio delle scienze. Pietro Agnesi aveva fatto della sua casa un salotto letterario, nel quale si svolgevano delle vere e proprie disputazioni accademiche, cui prendevano parte importanti letterati e scienziati del tempo.
Maria Gaetana, insieme alla sorella Maria Teresa, che soleva intrattenere gli ospiti suonando l’arpicordo, svolgeva un ruolo da protagonista in queste riunioni grazie alle sue doti fuori dal comune. Era infatti in grado di parlare numerose lingue già dall’età di undici anni, tra cui l’ebraico e il greco, ed era capace di sostenere pubbliche disputazioni, in latino o in altre idiomi, su argomenti di logica, meccanica, ontologia, chimica, botanica, mineralogia e zoologia.
Centonovanta delle tesi da lei dibattute furono raccolte nel volume Propositiones philosophicae (Milano, 1738). Prima di questa opera, l’Agnesi aveva pubblicato un’Oratio (Milano, 1727), basata su un discorso dell’abate Niccolò Gemelli, in cui difendeva il diritto delle donne a ricevere un’istruzione superiore.
Intorno al 1738 decise di ritirarsi dalla vita sociale e di dedicarsi esclusivamente alla matematica, che già padroneggiava ad alti livelli da molti anni. Anche dopo il grande successo delle Instituzioni analitiche e la conseguente nomina, per volontà di Benedetto XIV, alla cattedra di matematica e filosofia naturale dell’Università di Bologna (1550), l’Agnesi continuò a condurre una vita riservata, non accettando l’incarico se non in modo onorario. Nel 1762 rifiutò l’invito dell’ateneo di Torino che aveva richiesto il suo giudizio su uno scritto del giovane Lagrange. Nel 1771 divenne direttrice del Pio Albergo Trivulzio. Morì a Milano il 9 gennaio del 1799.
Descrizione fisica. Due volumi in 4to di pp. (20), 428, (2) con XXXV tavole calcografiche ripiegate + pp. (2), 431-1020, (2) con 2 tabelle ripiegate e 24 tavole incise in rame ripiegate (numerate XVII, VI, [1]). Sui frontespizi vignetta calcografica incisa da Marc’Antonio Dal Re. Inoltre iniziali e testatina incise in rame dallo stesso Dal Re.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010