SACCHERI , Giovanni Girolamo (1667-1733). Euclides ab omni naevo vindicatus. Milano, Paolo Antonio Montano, 1733.
PRIMA EDIZIONE. Nell’opera Saccheri, nel tentativo di dimostrare per assurdo (reductio ad absurdum) il quinto postulato euclideo delle rette parallele, produsse una serie di teoremi che di fatto segnano la nascita della geometria non euclidea. Giunto sulla soglia di un nuovo mondo geometrico, egli se ne ritrasse, quasi spaventato, e rientrò nei rassicuranti confini della geometria di Euclide.
Saccheri non si rese quindi del tutto conto delle novità da lui introdotte per via ipotetica e la sua opera rimase pressoché inosservata fino alla fine dell’Ottocento.
Girolamo Saccheri, originario di Sanremo, entrò nella Compagnia di Gesù, venendo ordinato sacerdote nel 1694. Allievo di Tommaso Ceva a Brera, egli insegnò filosofia dapprima a Torino nel locale collegio, quindi a Pavia, dove dal 1699 gli fu affidata la cattedra di matematica, che tenne fino alla morte. Fu un abilissimo scacchista in grado di giocare contemporaneamente più partite e di ricostruirle poi a ritroso.
Nella Logica demonstrativa (Torino, 1697), fondamentale trattato di logica che precorre in via teorica le dimostrazioni esposte nell’Euclides vindicatus, egli per primo distinse fra definizioni nominali e reali, anticipando John Stuart Mill a cui è solitamente attribuito il merito di questa distinzione. La morte lo colse a Milano il 25 ottobre del 1733.
Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. XVI, 142, 2 bianche. Con VI tavole calcografiche fuori testo ripiegate.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010