01/12/2020       Classici Italiani
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SCAINO, Antonio (1524-1612). Trattato del giuoco della palla. Venezia, Gabriel Giolito de’ Ferrari e fratelli, 1555.

PRIMA EDIZIONE del primo libro dedicato al tennis, cui è riservato lo spazio maggiore, al calcio fiorentino e ad alcuni altri giochi praticati con la palla.

Nella dedica ad Alfonso d’Este, che era un accanito giocatore, l’autore ricorda di essersi deciso a scrivere il presente libro dopo un battibecco occorso durante una partita tra lui e lo stesso principe. A quei tempi le regole dei giochi non erano ancora state codificate e davano spesso adito ad interpretazioni personali e conseguenti liti.

Scaino, consapevole di essere un grande esperto in materia, nei momenti di libertà concessegli dal suo maestro, il filosofo L. Maggio, volle quindi fissare una volta per tutte le regole dei principali giochi fatti con la palla, giungendo sino a proporre di costruire campi di misura standard: cosa che fino ad allora nessuno aveva mai pensato e che non avrebbe avuto seguito fino alla fine dell’Ottocento.

I giochi che egli descrive sono in realtà tutti piuttosto simili gli uni agli altri e molto più intercambiabili e duttili dei nostri sport attuali. La differenza maggiore la facevano le dimensioni e la struttura della palla.

Antonio Scaino, sacerdote, teologo e filosofo originario di Salò (BS), fu commentatore di Aristotele e San Paolo. Rimarrebbe probabilmente molto perplesso nel vedere oggi la propria fama legata ad un libro sul gioco, piuttosto che alle sue opere di erudizione.

Descrizione fisica. Un volume in 8vo di pp. (32), 315 [i.e. 339], (3), 2 bianche. Con sei figure xilografiche su doppia pagina, che mostrano i campi e l’attrezzatura per giocare. La terza figura mostra il campo da tennis del Louvre. Marca tipografica al titolo ed in fine. Due delle belle iniziali istoriate raffigurano le armi della famiglia Orsini e il gioco del tennis.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010