JACOPO DA VARAZZE (Jacobus de Voragine, ca. 1228-1298). Lege[n]de de tutti li sancti & le sancte dalla romana sedia acceptati et honorati. (Venezia, Nicolas Jenson), [dopo il luglio 1475].
PRIMA EDIZIONE della traduzione italiana della celebre Legenda Aurea , una raccolta agiografica composta da Jacopo da Varazze a partire dal 1260, che conobbe un’enorme fama ed ebbe un grande numero di edizioni tra XV e XVI secolo. Nessuna altra opera, a parte la Bibbia, ebbe una diffusione ed una influenza paragonabili.
Trascritta in centinaia di copie manoscritte in tutta Europa, la Legenda, pubblicata per la prima volta a Colonia nel 1470, ebbe oltre cento edizioni nel solo primo trentennio dall’invenzione della stampa. La versione italiana è opera del camaldolese Nicolò Malerbi o Malermi, che fu anche il primo traduttore in volgare della Bibbia. Lentamente le edizioni in italiano soppiantarono quelle in latino, al punto che la fortuna italiana della raccolta finì col coincidere con la fortuna della sua traduzione.
A partire dalle edizioni veneziane di Matteo Codecà e Manfredo Bonelli del 1492, il testo venne illustrato con piccole vignette in legno che furono ristampate fino alla metà del Cinquecento.
L’opera, disposta secondo l’ordine del calendario liturgico e concepita con il duplice intento di mettere a disposizione dei predicatori un materiale molto vasto e disperso e di offrire un testo dalla lettura al tempo stesso piacevole ed edificante, contiene prevalentemente le vite di santi vissuti nei primi secoli del Cristianesimo. Ma dopo la morte dell’autore essa fu variamente aumentata ed interpolata, tanto che ogni manoscritto offre un testo diverso dall’altro. Malermi, avvalendosi di più testimoni, aggiunse a quello che è oggi riconosciuto come il corpo originale dell’opera (formato da centosettantotto vite), altre sessantasei leggende di santi vissuti o canonizzati dopo la morte di Jacopo da Varazze, come S. Tommaso d’Aquino, S. Antonio da Padova, Santa Chiara d’Assisi, Santa Caterina, S. Bernardino da Siena, S. Nicola da Tolentino, ecc.
La Legenda Aurea influenzò anche le arti figurative, in quanto fu ampiamente utilizzata come fonte iconografica.
Jacopo da Varazze, originario di Varazze (SV) o più probabilmente di Genova, nel 1244 entrò nell’Ordine dei frati predicatori, di cui nel 1267 fu eletto priore provinciale per la Lombardia. Rimasto in carica fino al 1286, nel 1292 fu nominato da papa Nicolò IV arcivescovo di Genova. Nel tentativo di riorganizzare la diocesi, nel 1293 convocò un concilio provinciale, durante il quale fu riconosciuta l’autenticità delle reliquie di S. Siro, patrono di Genova. Nel 1292 fu convocato a Roma da papa Bonifacio VIII. Morì a Genova nel 1298.
Descrizione fisica. Un volume in folio di cc. 318 non numerate. Testo stampato su due colonne. Dopo la vita di Longino (c. [80]v) vi sono 44 righe bianche che erano destinate alla leggenda di Sofia, successivamente esclusa dal canone.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010