Classici Italiani
Il maggior trattato di agronomia del Medioevo - 1471

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Il maggior trattato di agronomia del Medioevo - 1471

CRESCENZI, Pier de’ (1233-ca. 1321). Ruralia commoda. (Augusta, Johann Schüssler, 16 febbraio 1471).

 

PRIMA EDIZIONE del più importante trattato di agronomia del Medioevo.

L’Opus ruralium commodorum, com’è più comunemente conosciuto, dopo aver avuto una vastissima diffusione manoscritta, fu il manuale di agricoltura di maggior successo del Cinquecento. Si può dire che esso rappresenti il primo rilevante testo europeo in materia dopo quelli degli autori romani come Columella, Palladio e Varrone. La prima edizione in italiano apparve a Firenze nel 1478. Nei dodici libri di cui si compone l’opera, l’autore tratta diffusamente di tutto quanto attiene alla coltivazione dei campi e all’allevamento degli animali, non limitandosi a ripetere le opinioni degli antichi, ma trasmettendo anche la propria esperienza acquisita nella pratica quotidiana e nei viaggi. Di lui colpiscono il senso pratico, la razionalità e una disposizione all’esperimento che lo pongono in anticipo sui suoi tempi.

Oltre a discutere di pesca, enologia, malattie degli animali, gestione di una fattoria, ecc., Crescenzi descrive oltre cento specie di piante curative e introduce nuove tecniche di rotazione ed alternanza delle colture.

Pier de’ Crescenzi, bolognese, era un uomo di vasta cultura, che spaziava dal diritto alla medicina, dalla botanica alle scienze naturali. Laureatosi in legge, egli rimase per tutta la vita in contatto con l’ambiente intellettualmente molto vivace dell’università di Bologna. In qualità di giudice, compì numerosi viaggi saltuari, che gli permisero di raccogliere preziose osservazioni sulle pratiche agricole e i sistemi di coltivazione di numerose regioni italiane.

Dopo aver svolto alcuni incarichi pubblici per la sua città, dal 1298 si ritirò a vita privata, dividendo il suo tempo tra Bologna e la residenza rurale di Villa dell’Olmo. La presente opera fu con ogni probabilità redatta tra il 1304 e il 1309. Morì intorno al 1321.

 

Descrizione fisica. Un volume in folio di cc. 212 non numerate, di cui le ultime tre bianche.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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