QUASIMODO, Salvatore (1901-1968). Acque e terre . Firenze, Edizioni di Solaria, (maggio) 1930.
PRIMA EDIZIONE dell’esordio poetico di Quasimodo, struggente rievocazione della Sicilia, lasciata dall’autore nel 1919, e della desolazione dell’esilio in cui il poeta è costretto a vivere.
Il libro uscì tra le edizioni della rivista “Solaria”. Quasimodo era giunto a Firenze nel 1929. Fu il cognato Elio Vittorini ad introdurlo nell’ambiente della rivista fondata nel 1926 da Alberto Carocci e a presentargli i suoi collaboratori. Tra questi vi erano Alessandro Bonsanti, Eugenio Montale, Leone Ginzburg e Giacomo Debenedetti.
La raccolta comprende tre componimenti già apparsi su “Solaria” nello stesso anno e quarantaquattro poesie giovanili, alcune delle quale non saranno più ripubblicate dall’autore, mentre altre verranno da lui profondamente rimaneggiate.
Salvatore Quasimodo, nato a Modica, figlio di un ferroviere di Roccalumera, sin dalla prima infanzia fu costretto a seguire gli spostamenti del padre, che veniva trasferito di stazione in stazione. Nel 1908, subito dopo il terribile terremoto, andò a vivere a Messina, dove compì gli studi superiori. Nel 1919 lasciò la Sicilia e si stabilì a Roma, dove fu assunto presso il Genio Civile in qualità di geometra. Dopo l’esordio poetico di Acque e terre, nel 1932 pubblicò Oboe sommerso.
Nel 1934 si trasferì a Milano, dove due anni dopo pubblicò presso Giovanni Scheiwiller Erato e Apòllion. Nel 1938 lasciò l’incarico al Genio Civile e cominciò a lavorare per Cesare Zavattini. Nel 1941 gli fu affidata la cattedra di letteratura Italiana presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, che manterrà fino alla morte.
Negli anni seguenti affiancò all’attività di poeta quella di traduttore. Nel 1942 uscì la sua versione dei lirici greci e presso Mondadori Ed è subito sera. Nel 1947, sempre per i tipi della Mondadori, pubblicò Giorno dopo giorno, una raccolta che segnò una svolta radicale nella poesia di Quasimodo, poi seguita da La vita non è sogno (1949). Nel 1954 apparve Il falso e vero verde, con cui ha inizio una terza fase della sua poesia. Del 1958 è La terra impareggiabile.
Il 10 dicembre del 1959 Quasimodo fu insignito del Premio Nobel per la letteratura. Nel 1966 pubblicò il suo ultimo libro, Dare e avere, sorta di testamento spirituale. Nel 1967 ricevette dall’Università di Oxford la laurea honoris causa. Morì ad Amalfi il 14 giugno del 1968.
Descrizione fisica. Un volume in 16mo grande di pp. 95. Brossura editoriale con fascetta.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010