VERGA, Giovanni (1840-1922). I Vinti. I Malavoglia. Milano, Fratelli Treves, 1881.
PRIMA EDIZIONE del primo romanzo del ciclo dei “Vinti”, al quale dovevano far seguito, in una progressiva ascesa di classe sociale, Mastro Don Gesualdo (il solo pubblicato nel 1889), La duchessa di Leyra, L’onorevole Scipioni e L’uomo di lusso, che non furono invece mai scritti.
Usciti da Treves nello stesso anno di Malombra di Antonio Fogazzaro, i Malavoglia passarono quasi inosservati. Fu grazie all’interessamento dell’amico Luigi Capuana, che ne scrisse una recensione sul “Fanfulla della domenica”, e grazie alla mediazione in Francia del traduttore di Nedda, É. Rod, il quale intuì subito l’alto valore del romanzo, che l’opera di Verga cominciò a venir apprezzata, fungendo da trampolino di lancio per i suoi successivi romanzi, tutti di notevole successo.
Giovanni Verga nacque a Catania da una famiglia di nobili origini ed illustri patrioti. Di stampo patriottico fu anche il suo libro d’esordio, I carbonari della montagna, pubblicato nel 1861. Iscrittosi alla facoltà di legge dell’università catanese nel 1858, egli abbandonò presto gli studi per dedicarsi alla carriera letteraria. Tra il 1860 e il 1864 fece parte della guardia nazionale e svolse l’attività di giornalista, fondando nel 1860 il settimanale politico “Roma degli Italiani”. Nel ’66 pubblicò il romanzo Una peccatrice, seguito nel 1871 da Storia di una capinera, che segnò l’inizio della sua fama.
In quegl’anni Verga visse prevalentemente a Firenze, cuore pulsante della vita culturale italiana del tempo, dove si trovava anche l’amico e sodale siciliano Luigi Capuana. Nel 1872 si trasferì a Milano, capitale dell’editoria del nuovo regno, dove strinse amicizia con E. Praga, A. Boito, I.U. Tarchetti, F. De Roberto e A. Sommaruga. Dopo la pubblicazione di Eva (1873), giudicato “immorale” da una parte della critica, nel 1874 apparve il racconto di ambientazione siciliana Nedda, con il quale cominciava la nuova e più felice stagione verista del Verga. Mentre già attendeva ai Malavoglia, nel 1880 pubblicò la raccolta di novelle Vita dei campi, comprendente la celebre Cavalleria rusticana , successivamente riadattata per il teatro e musicata da Pietro Mascagni.
Nel 1893 Verga fece definitivamente ritorno a Catania, ritirandosi dalla scena letteraria. Salvo sporadici brevi viaggi, vi rimase fino alla morte che lo colse il 27 gennaio del 1922. Due anni prima, in segno di riconoscimento per i suoi meriti di scrittore, aveva ricevuta la nomina a senatore.
Descrizione fisica. Un volume in 16mo grande di pp. XI, 1 bianca, 465, 1 bianca. Mezza tela editoriale.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010