CAVOUR, Camillo Benso conte di (1810-1861). Discorsi parlamentari del conte Camillo di Cavour raccolti e pubblicati per ordine della Camera dei Deputati. Torino-Firenze-Roma, per gli eredi Botta, 1863-1885.
PRIMA EDIZIONE COMPLETA dell’opera più significativa del celebre statista piemontese, ossia i Discorsi da lui pronunciati in parlamento tra il 1848 e il 1861, alcuni dei quali erano stati già pubblicati in raccolte parziali di suoi scritti.
Cavour svolse la sua azione politica soprattutto nell’aula parlamentare, nella quale egli sapeva muoversi con abilità e destrezza, da grande esperto, qual’era, di manovre di partito e di gioco dei voti. Liberale vicino alla concezione politica inglese, egli seppe far confluire la destra liberale e la sinistra moderata in un unico grande partito centrista, che a partire dal 1852 formò la base di sostegno della maggioranza di governo e gli consentì una notevole libertà di movimento nel dispiegamento della sua politica internazionale. Estraneo agli estremismi mazziniani e garibaldini, egli cercò sempre di mantenere una politica moderata e pragmatica.
I Discorsi parlamentari contengono inoltre i suoi importanti interventi in materia di finanza, agricoltura ed economia, con i quali gettò le fondamenta dell’azione di ricostruzione e riorganizzazione del Piemonte e del nuovo Regno d’Italia.
Camillo Benso, conte di Cavour, nacque a Sàntena (TO) nel 1810. Avviato alla carriera militare, come ogni cadetto di nobile famiglia, mostrò presto insofferenza per quella vita, decidendo nel 1831 di dare le dimissioni. Attraverso il commercio e l’agricoltura, in cui applicò i metodi più moderni, egli divenne in pochi anni uno degli uomini più ricchi del Piemonte. Si dedicò anche a speculazioni finanziarie, sempre per lo più con esiti positivi.
Uomo dotato di una solida formazione non solo letteraria, ma anche tecnica ed economica, Cavour fu in contatto con gli ambienti più progrediti di tutta Europa. Scrisse vari studi sulla politica e l’economia del Regno Unito e nel 1846 pubblicò a Parigi un breve saggio, destinato ad avere una certa fortuna, intitolato Des chemins de fer en Italie.
Nel 1848, con l’inizio della fase democratica in Piemonte, egli si avviò alla carriera politica e fondò il periodico “Il Risorgimento”. Divenuto membro del parlamento, nel 1850 fu chiamato da M. D’Azeglio a ricoprire il ministero dell’agricoltura e del commercio, a cui si aggiunsero poco dopo quelli della finanze, dell’industria e della marina. Cavour poté così avviare quella riforma economica del paese, che gli sembrava la chiave di volta della rinascita nazionale.
Nel 1852 sostituì D’Azeglio alla presidenza del consiglio. In politica estera cercò l’appoggio dell’Inghilterra e della Francia nella questione italiana. La partecipazione alla guerra di Crimea e al Congresso di Parigi del 1856 furono per lui dei successi personali, che aiutarono ad inserire il regno sabaudo negli affari di primo piano delle maggiori potenze europee.
A Plombières nel 1859 strinse un patto con Napoleone III, che garantiva il proprio sostegno al Piemonte nel suo tentativo di annettere gli altri stati italiani, sottraendoli all’Austria. Tuttavia, durante il conflitto scoppiato poco dopo, l’imperatore francese, preoccupato dalla piega che stavano prendendo gli avvenimenti, firmò un armistizio con gli Austriaci. Cavour, colto in contropiede, diede le dimissioni, ma fu subito richiamato. Nel frattempo la spedizione dei Mille di Garibaldi portò avanti il moto di unificazione italiano.
Cavour colse al volo l’occasione e mandò incontro ai garibaldini un corpo di spedizione che aveva il compito di ricondurre l’impresa entro i limiti del potere monarchico. Morì a Torino il 6 giugno del 1861, prima di poter portare a termine del tutto la tanto agognata unità italiana.
Descrizione fisica. Undici volumi + un volume di indici in 8vo grande. Vol. I (1863): ritratto dell’autore e pp. 522; II (1864): pp. 513; III (1864): pp. 459; IV (1865): pp. 403; V (1866): pp. 392; VI (1867): pp. 517; VII (1868): pp. 678; VIII (1869): pp. 513; IX (1870): pp. 561; X (1871): pp. 655; XI (1872): pp. 468; Indice alfabetico ed analitico dei discorsi parlamentari del conte Camillo di Cavour, raccolti e pubblicati in undici volumi dalla Camera dei Deputati, compilato dal cav. Raffaello Biffoli: pp. IX, 81. Brossure editoriali.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010