MESSEDAGLIA, Angelo (1820-1901). Della teoria della popolazione principalmente sotto l’aspetto del metodo. I. Malthus e dell’equilibrio della popolazione colle sussistenze. Verona, Stabilimento tipografico Vicentini e Franchini, 1858.
PRIMA EDIZIONE di questo celebre saggio demografico, che doveva costituire il primo tassello di un vasto progetto mai portato a termine. La seconda e la terza parte, enunciate nella prefazione ed intitolate rispettivamente Quetelet, e della teoria matematica della popolazione e Dell’induzione matematica, e delle sue applicazioni nello studio dei fenomeni della popolazione, non videro infatti mai la luce.
In questo primo libro Messedaglia dimostrò errate nei risultati e nell’impostazione metodologica le teorie di Malthus sulla progressione geometrica della popolazione e su quella aritmetica delle sussistenze. In sostanza egli confutò il principio secondo cui la forza riproduttiva sarebbe uguale in ogni spazio e tempo.
Angelo Messedaglia nacque a Villafranca di Verona il 2 novembre 1820. Dopo la laurea in legge, conseguita a Pavia nel 1843, rimase all’interno dell’università in qualità di aggiunto fino al 1848, anno in cui il governo provvisorio di Milano lo nominò professore di diritto commerciale. Il titolo gli fu tuttavia annullato l’anno seguente dagli Austriaci.
Dopo alcuni anni di insegnamento superiore a Verona, nel 1858 ottenne la cattedra di economia politica e statistica a Padova. Nel 1870 passò all’università di Roma. Deputato al parlamento dal 1866 al 1883, nel 1884 fu eletto senatore del regno. Si spense a Roma il 5 aprile del 1901.
Autore molto prolifico e versatile, Messedaglia ha pubblicato opere di teoria della popolazione, di statistica, di economia politica, di analisi monetaria e catastale. Uomo di grandissima erudizione, si cimentò anche nei campi dell’idraulica e della geologia.
Descrizione fisica. Un volume in 8vo di pp. XVI, 152.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010