MODERATA FONTE (Modesta Dal Pozzo, 1555-1592). Il merito delle donne. Venezia, Domenico Imberti, 1600.
PRIMA EDIZIONE, apparsa postuma a cura dei figli, della prima apologia del sesso femminile scritta da una donna.
L’opera apparve nello stesso anno de Le nobiltà, et eccellenze delle donne di Lucrezia Marinelli. Ma a differenza di quest’ultima, che compose e pubblicò il suo testo nel 1600 in risposta ai Donneschi difetti (Venezia, 1599), opera violentemente antifemminista di Giuseppe Passi, Moderata Fonte scrisse Il merito delle donne nel 1592 poco prima di morire.
Si tratta di un dialogo che si svolge in due giornate in un bellissimo giardino veneziano. Le sette interlocutrici, per la prima volta nella storia del genere dialogico, sono tutte donne. Conosciute dal lettore solamente attraverso il nome di battesimo, esse rappresentano diverse condizioni femminili: la giovane sposa, la vedova, la maritata da tempo, la nubile, ecc.
Ribaltando un tema tipicamente maschile (an uxor ducenda), le sette amiche discorrono del matrimonio da un punto di vista femminile. Corinna, l’interlocutrice principale, sostiene di voler rimanere nubile, per mantenere la propria libertà e per potersi dedicare agli studi.
Dopo aver elencato i principali difetti degli uomini, l’opera sottolinea l’importanza dell’insegnamento reciproco fra donne in vari campi del sapere, tra cui le scienze naturali. Per Lucrezia è fondamentale che le donne studino la medicina per emanciparsi dal dominio maschile.
All’interno di questa sorta di respublica mulierum, viene anche delineato il matrimonio ideale, ossia un’unione tra i sessi che contempli amore, amicizia ed eguaglianza. Leonora, la padrona di casa, lo definisce però irrealizzabile a causa della falsità e dell’egoismo maschile.
Modesta dal Pozzo, veneziana, rimase orfana all’età di un anno. Avendo ereditato insieme al fratello un cospicuo patrimonio, passò l’infanzia contesa da vari parenti. Dimostrando molto presto un’eccezionale memoria ed una notevole propensione agli studi, il nonno avvocato e lo zio si occuparono della sua educazione. Modesta, anche dopo il matrimonio con Filippo Giorgi (1572), continuò a dedicarsi alla poesia e nel 1581 pubblicò, sotto lo pseudonimo di Moderata Fonte, il poema cavalleresco Tredici canti del Floridoro. Morì di parto il 2 novembre del 1592.
Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. (8), 158, (2). Marca tipografica al titolo. Ritratto dell’autrice inciso in rame nel testo. A pp. 1-7 si trova la vita dell’autrice scritta da Giovanni Nicolò Doglioni.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010