IMPERATO, Ferrante (ca. 1525-?). Dell’historia naturale di Ferrante Imperato napolitano libri XXVIII nella quale ordinatamente si tratta della diversa condition di miniere, e pietre. Con alcune historie di piante, et animali; sin’hora non date in luce. Napoli, Costantino Vitale [Stamperia Stigliola], 1599.
PRIMA EDIZIONE di quest’opera di storia naturale, nella quale l’autore confronta i dati forniti dalle fonti più attendibili con le ricerche da lui personalmente compiute.
Alieno dallo spirito classificatorio del tempo, Imperato riconduce quanto può alla categoria dell’utile: erbe, minerali, animali e metalli sono studiati in funzione dei farmaci; il clima e l’aria in relazione alla salute umana. Il trattato contiene poi indagini sulla natura dei fossili, sui vulcani, sulla salinità dell’acqua, sulle comete e sui terremoti.
Ma Dell’historia naturale è anche e soprattutto una preziosa fonte per ricostruire il celebre museo di storia naturale che l’Imperato si era formato nel tempo come base per le proprie ricerche. La fama della collezione, che comprendeva dodicimila reperti naturali appartenenti ai tre regni (minerali, fossili, conchiglie, animali imbalsamati, pesci essiccati, oli, inchiostri, piante, erbe secche e semi) più alcuni artificialia, raggiunse una dimensione europea. La grande tavola ripiegata che correda l’opera, raffigura due uomini, probabilmente lo stesso Imperato insieme al figlio Francesco, curatore dell’edizione, mentre mostrano a due ospiti le meraviglie del museo.
Questo era conservato presso l’abitazione dell’Imperato e si sviluppava in una sala interna e sul terrazzo, adibito a giardino pensile. I reperti erano conservati su scaffalature ed armadi a parete, mentre i grandi animali imbalsamati erano appesi al soffitto.
I materiali provenivano da campagne naturalistiche, da acquisti, da doni e da scambi fatti con altri collezionisti di tutta Europa. Il museo fungeva poi da vero e proprio laboratorio di ricerca e, in quanto tale, era frequentato da semplicisti e scienziati del calibro di B. Maranta, G.B. della Porta, N.A. Stigliola, M.A. Severino e F. Cesi, che si recò a Napoli nel 1604.
Dell’historia naturale, che fu ristampato a Venezia nel 1672, rappresenta quindi una sorta di progenitore di quel fortunato genere librario sei-settecentesco, che fu il catalogo museale. Esso contiene infatti il primo documento grafico dell’interno di una Wunderkammer (camera delle meraviglie), ossia il primo esempio di quella tavola sinottica avente funzione di catalogo visivo, che da allora in poi divenne un elemento caratterizzante di queste opere.
Ferrante Imperato nacque a Napoli intorno al 1525. Speziale e naturalista affermato, egli vantava una solida situazione economica. Nel 1572 fu eletto membro del Consiglio degli otto, che aveva l’incarico di controllare e ispezionare l’attività degli associati. Fu amico e collaboratore di Bartolomeo Maranta, tanto che l’opera Della theriaca et del mithridato libri due, anche se uscì con il solo nome di quest’ultimo, è da considerarsi come il frutto del sodalizio fra i due. Nel 1585 venne nominato capitano del popolo, due anni dopo governatore popolare della Gran Casa dell’Annunziata e nel 1597 protettore del Sacro Monte di Pietà.
Imperato fu un valido ricercatore e compì varie osservazioni sperimentali. Egli era solito comunicare i suoi risultati ad altri naturalisti: così, per esempio, nel caso del parto della vipera, inviò un resoconto a P.A. Mattioli, da questi poi inserito nei suoi Commentarii. Si ignorano la data e il luogo della sua morte.
Descrizione fisica. Un volume in folio di pagine (24), 791, (1) e 1 tavola fuori testo ripiegata (Ritratto del museo di Ferrante Imperato). Sul titolo impresa del coccodrillo. Nel testo 126 xilografie (di cui una ripetuta), raffiguranti gemme, piante, creature marine, rettili, insetti, esperimenti condotti con i metalli, ecc.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010