SERLIO, Sebastiano (1475-1554). Tutte l’opere d’architettura. Venezia, Francesco de Franceschi, 1584.
PRIMA EDIZIONE COLLETTIVA delle opere di Sebastiano Serlio, con l’aggiunta dell’indice finale di Giovanni Domenico Scamozzi, padre del più celebre Vincenzo.
I sette libri di architettura del Serlio ebbero una vicenda editoriale piuttosto confusa. Per primo apparve il libro quarto, stampato da Francesco Marcolini a Venezia nel 1537. Sempre dai torchi del Marcolini uscì anche il libro terzo nel 1540. I libri primo e secondo vennero invece alla luce nel 1545 a Parigi (Jean Barbé) in un’edizione bilingue con testo italiano e francese. Ad essi fecero seguito il libro quinto (Parigi, Michel Vascosan, 1547), anch’esso con testo bilingue, e il libro estraordinario (Lione, Jean de Tournes, 1551), così chiamato in quanto non rientrante inizialmente nel piano ideato dall’autore e in seguito ribattezzato erroneamente sesto.
L’estraordinario fu l’ultimo libro pubblicato personalmente dal Serlio, il quale per pagarne la stampa vendette all’antiquario Jacopo Strada il testo e le figure del vero sesto libro, del settimo e dell’ottavo. Strada tuttavia, dopo la morte del Serlio, diede alle stampe (Francoforte, Andreas Wechel, 1575) solamente il libro settimo, mescolandovi materiali originariamente destinati al sesto e all’ottavo, dei quali si è perso ogni traccia.
Dopo questa prima edizione comune, i sette libri superstiti furono ristampati nuovamente nel 1600 e nel 1619. Ma essi ebbero soprattutto una amplissima diffusione separata.
Quello del Serlio è considerato come il primo trattato d’architettura ad uso pratico. Egli intese fornire ai colleghi una sorta di manuale atto ad affrontare ogni sorta di problema: codificò per primo i cinque ordini, fornì regole chiare di prospettiva, si occupò di scenografia e offrì un vasto repertorio di motivi, diffondendo in tutta Europa il linguaggio del Bramante e del Peruzzi.
Sebastiano Serlio, originario di Bologna, fu attivo a Roma fino al 1527 come allievo di Baldassarre Peruzzi. Dopo il Sacco si trasferì a Venezia, dove lavorò nelle fabbriche di Palazzo Zen e di San Francesco della Vigna. Nel 1540 fu chiamato in Francia da Francesco I, che gli affidò i lavori della reggia di Fontainebleau.
In Francia Serlio realizzò anche la villa del cardinale di Ferrara (oggi distrutta), chiamata Hôtel de Ferrare, che divenne un modello per questo tipo di costruzioni, e lo Château di Ancy-le-Franc presso Tonnerre. Morì a Fontainebleau nel 1554.
Descrizione fisica. Sette parti in un volume in 4to di cc. (24), 219, (1), 27, (1) + pp. (8),
243, (1). Con numerose xilografie nel testo. Le figure dei primi sette libri sono tratte dall’edizione veneziana del 1566, mentre quelle dell’ultimo sono copie ridotte di quelle dell’edizione in folio di Venezia 1575. Ogni libro ha un frontespizio proprio.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010