BOMBELLI, Raffaele (ca. 1525-1572). L’algebra parte maggiore dell’aritmetica divisa in tre libri. Bologna, Giovanni Rossi, 1572.
PRIMA EDIZIONE di uno dei più importanti trattati algebrici del Rinascimento. Pur non avendo avuto traduzioni in latino o in altre lingue, l’Algebra del Bombelli fu letta e conosciuta da tutti i maggiori analisti del Seicento. Ancora nel 1675 Christian Huygens ne discuteva con Gottfried Leibniz, che su quel testo si era formato. Concepita originariamente in cinque libri, solo i primi tre videro la luce vivente l’autore. Gli ultimi due, riguardanti la geometria, furono pubblicati solamente nel 1929 da E. Bortolotti.
Bombelli fu tra i primi a sottrarre la matematica dal dominio della geometria. Egli ebbe il merito di introdurre nel calcolo i numeri immaginari e di esporre le leggi delle operazioni aritmetiche relative a questi numeri. Fornì inoltre una teoria completa delle equazioni di quarto grado.
Nato probabilmente nei dintorni di Bologna intorno al 1525, Bombelli ebbe come maestro l’ingegnere idraulico F.M. Clementi. Egli stesso si occupò successivamente di problemi di idraulica, dirigendo i lavori di bonifica della Val di Chiana. Compose la sua opera verso la metà del secolo. Dopo il 1567, trasferitosi a Roma, tradusse insieme con A. Pazzi i primi cinque libri dell’ Aritmetica di Diofanto di Alessandria, tra cui trasse molti spunti prima di approntare la stampa dell’Algebra. Morì a Roma nel 1572.
Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. (56), 650 [i.e. 648], (4). Con numerosi diagrammi in legno nel testo. L’edizione di Giovanni Rossi del 1579 è del tutto identica a quella del ’72, il tipografo essendosi limitato solamente a sostituire il frontespizio e la dedica.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010