EUSTACHI, Bartolomeo (ca. 1500-1574). Libellus de dentibus. Venezia, Vincenzo Luchino, 1563.
PRIMA EDIZIONE del primo trattato di odontoiatria, che fu pubblicato come parte degli Opuscula anatomica, apparsi a Venezia fra il 1563 e il 1564.
Eustachi descrive il numero, la forma, la varietà e l’articolazione dei denti; tratta delle gengive, delle radici, della prima e della seconda dentizione, delle malattie e delle anomalie dentarie; affronta inoltre la materia da un punto di vista evolutivo e comparativo. Bartolomeo Eustachi nacque a San Severino Marche tra il 1500 e il 1510. Ricevette un’ottima educazione umanistica, arrivando a padroneggiare il greco, l’ebraico e l’arabo. Studiò medicina con ogni probabilità alla Sapienza di Roma. Cominciò ad esercitare la professione intorno al 1540. Nel 1547 divenne medico personale del cardinale Giulio della Rovere, con il quale nel 1549 si trasferì a Roma. Negli anni seguenti ricoprì la cattedra di anatomia e ebbe modo di compiere varie dissezioni di cadaveri provenienti dagli ospedali di Santo Spirito e della Consolazione.
Morì nel 1574 sulla strada per Fossombrone. Nel 1552 Pietro Matteo Pini, medico urbinate pupillo dell’Eustachi, allestì una serie di quarantasette tavole anatomiche destinate ad illustrare gli Opuscula anatomica, affidandone la realizzazione all’artista veneziano Giulio de Musi. Di queste solo le prime otto
furono stampate ed inserite nell’edizione del 1564. Le matrici delle restanti trentanove scomparvero per oltre un secolo, fino a quando papa Clemente XI le ritrovò e le acquistò da un erede del Pini. Il pontefice le pagò ben seicento scudi e le affidò all’archiatra Giovanni Maria Lancisi affinché le pubblicasse (Tabulae anatomicae, Roma, 1714), accompagnandole con delle note esplicative.
Eustachi fu un pioniere dell’anatomia comparata. Se gli Opuscula fossero usciti all’epoca insieme a tutte le figure di cui si fa menzione nel testo, avrebbero sicuramente avuto una maggiore influenza. Essi rappresentano comunque una delle opere fondative dei moderni studi anatomici.
Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. (8), 95, (1). Il De dentibus, che ha frontespizio proprio, costituisce la seconda delle tre parti di cui si compongono gli Opuscula anatomica. Le restanti due parti presentano la seguente collazione: pp. (12), 323 [i.e. 331], (1) + pp. (204). Inoltre recano 8 incisioni in rame a piena pagina, stampate nel testo, ma non incluse nella paginazione. Complessivamente gli Opuscula contengono: De renum structura, officio et administratione ; De auditus organis ; Ossium examen; De motu capitis; De vena; De dentibus; ed infine le Annotationes horum opuscolorum ex Hippocrate, Aristotele, Galeno, aliisque authoribus collectae di Pietro Matteo Pini.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010