La piattaforma di e-commerce Abebooks, con una comunicazione giunta nel mese di ottobre, ha deciso di interrompere ogni tipo di collaborazione con i librai appartenenti ad alcuni paesi con i quali, dicono, sussistono delle difficoltà tecniche e commerciali.
I paesi colpiti da questa decisione aziendale sarebbero: Corea del Sud, Repubblica Ceca, Russia, Ungheria. In queste nazioni operano anche librai antiquari appartenenti ad associazioni affiliate all'International League of Antiquarian Booksellers (ILAB).
La comunicazione, improvvisa e non supportata da adeguate spiegazioni, ha creato una forte reazione fra gli associati di tutto il mondo.
Sull'esempio delle rimostranze dell'associazione inglese (ABA), che ha interrotto il rapporto di sponsorizzazione della propria fiera, e di alcuni librai che si sono sospesi dall'account di Abebooks, molti altri stanno seguendo quest'esempio. Anche italiani.
Sono ormai centinaia le librerie di tutto il mondo che hanno posto i propri libri “in vacanza temporanea” in attesa tra l'altro dell'esito dell'incontro che avverrà mercoledì tra i vertici di Abebooks e dell'ILAB, tra cui il rappresentante italiano e vice-presidente mondiale attuale Fabrizio Govi.
Trovate qui un elenco aggiornato dei librai che per spirito associativo si sono auto-sospesi temporaneamente da Abebooks. Più oltre trovate il link all’articolo ILAB e il link al pezzo del New York Times che raccontano nei dettagli la vicenda. Amor Librorum nos unit!
L'esito dell'incontro è stato positivo sotto tutti i punti di vista. I rappresentanti di Abebooks hanno immediatamente ammesso l'incredibile errore che li ha portati a minacciare l'esclusione di alcuni paesi dal circuito di vendita. Hanno già trovato un rimedio.
Si sono inoltre resi disponibili ad un'apertura di dialogo su altri temi che sono affrontati in questa settimana e riguardanti costi, modalità, ecc… di Abebooks.
E' stata espressa grande soddisfazione da tutti i rappresentanti dell'Ilab per il risultato ottenuto che è da considerare di alto valore simbolico. Ricordiamoci che le maggiori testate internazionali hanno dato spazio a questa vertenza eleggendola a prima manifestazione contro un gestore di vendita internet.
In queste ultime ore David Streitfeld, giornalista del New York Times ha contattato Simon Beattie, l'artefice di questa nostra azione affermando: “Congratulations on instigating the biggest strike ever again Amazon, and having it be successful so quickly.”
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato che riconferma l'importanza dell'impegno comune e dello spirito collaborativo.
Il Consiglio Alai