Italian Classics
Teoria monetaria e sistema dei cambi - 1638

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

Teoria monetaria e sistema dei cambi - 1638

DAVANZATI, Bernardo (1529-1606). Scisma d’Inghilterra con altre operette. Firenze, Amadore Massi e Lorenzo Landi, 1638.

 

SECONDA EDIZIONE dello Scisma d’Inghilterra, opera pubblicata per la prima volta nel 1602, che non è altro che un compendio del De origine ac progressu schismatis anglicani di N. Sanders, ma PRIMA EDIZIONE degli importanti scritti economici del Davanzati, ossia la Lezione della moneta, la Notizia de’ cambi e la Coltivazione toscana delle viti e d’alcuni arbori. La Lezione della moneta, letta nel 1588 presso l’Accademia Fiorentina in risposta ad un quesito sul modo di riparare ai disordini monetari dell’epoca e alla diffusa pratica dell’alterazione delle monete, contiene un studio approfondito sul valore dei metalli; traccia una breve storia sull’origine e l’uso della monete; mette in guardia contro i danni arrecati all’economia dall’alterazione o dalla diminuzione della bontà metallica della moneta; pone infine in relazione la quantità di moneta circolante e il livello dei prezzi, indicando nell’oro americano la causa principale del brusco aumento dei prezzi verificatosi nel secondo Cinquecento.

La Notizia de’ Cambi , composta intorno al 1581, tratta con acume del sistema dei cambi e dei benefici da esso apportati all’economia fiorentina. Fornisce inoltre una dettagliata spiegazione dei vocaboli commerciali dell’epoca.

La Coltivazione toscana del 1579 si rivolge ai piccoli produttori e discute dei diversi metodi di coltivazione della vite e dell’olivo.

Bernardo Davanzati, fiorentino di nobile famiglia, fu avviato agli studi classici. Ancora molto giovane andò a lavorare a Lione per la compagnia della famiglia Capponi, per conto della quale compì anche un viaggio in Calabria.

Rientrato a Firenze, Davanzati continuò a praticare in proprio l’attività mercantile e consolidò la propria condizione economica, comprando terreni e un palazzo in centro a Firenze, l’attuale palazzo Davanzati, uno dei più belli di epoca rinascimentale.

Nel 1547 entrò nell’Accademia fiorentina, rivestendo la carica di consigliere nel 1574, ’81, ’97 e 1602 e quella di console nel 1575. Dopo il 1582 divenne membro dell’Accademia della Crusca, prendendo parte ai lavori per la compilazione del vocabolario. Attese inoltre alla traduzione degli Annali di Tacito (1596), commissionatagli dall’Accademia degli Alterati. Morì a Firenze nel 1606.

 

Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. (12), 5-204. Stemma del granduca Ferdinando II sul titolo. Ritratto dell’autore inciso in legno al verso del frontespizio. L’anomalia nella numerazione dell’opera, che inizia con pagina 5, si spiega con il fatto che inizialmente le carte preliminari erano soltanto due, ossia il titolo e la dedica a Giovanni Bardi premessa alla prima edizione di Roma del 1602. In un secondo momento il frontespizio fu ricomposto, la vecchia dedica sostituita con quella degli stampatori al Granduca e fu inoltre aggiunta una vita del Davanzati scritta da Francesco di Raffaello Rondinelli. A riprova di ciò vi sono alcuni esemplari che recano ancora le pagine numerate 3 e 4 con la dedica al Bardi.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






Back
TOP