Italian Classics
La prima grande attrice italiana - 1607

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

La prima grande attrice italiana - 1607

ANDREINI, Isabella (1562-1604). Lettere. Venezia, Marco Antonio Zaltieri, 1607.

 

PRIMA EDIZIONE, pubblicata postuma a cura del marito Francesco, della raccolta delle lettere di Isabella Andreini. Esse documentano in modo mirabile le ambizioni culturali e le esperienze professionali di quella che può essere considerata come la prima grande attrice italiana.

Oltre alle straordinarie doti recitative, molto apprezzate dai suoi contemporanei, l’Andreini ebbe anche il merito di portare per la prima volta all’attenzione del pubblico la professionalità dei commedianti e di difenderne il prestigio dalle accuse di immoralità che essi spesso ricevevano da parte del clero. Dimostrando grande consapevolezza del proprio ruolo, essa sostenne anche il valore culturale della Commedia dell’arte di fronte ai denigratori, che la consideravano un intrattenimento minore rispetto alla commedia colta.

La raccolta comprende centocinquantuno lettere, che non recano indicazione né di data né, nella maggioranza dei casi, di destinatario. Ogni lettera è ricondotta nel sommario ad un tema particolare, come l’innamoramento, la gelosia, il matrimonio, la vita di corte, l’infedeltà, il dolore, ecc. In questo senso esse rientrano a pieno titolo nel genere epistolare tardocinquecentesco, in cui le lettere diventano una sorta di repertorio di luoghi comuni e moralità piacevoli da attingere liberamente per la propria edificazione. Isabella Canali, padovana, ricevette una solida istruzione, impartitagli probabilmente dal padre. Intorno al 1576 si aggregò alla compagnia dei Gelosi, allora diretta da Flaminio Scala. Due anni dopo sposò Francesco Andreini, che nella compagnia era Capitan Spavento. Insieme al marito essa diresse a più riprese i Gelosi, ma recitò anche con altre compagnie della Commedia dell’arte, tra cui i comici Confidenti e gli Uniti.

Nel 1588 l’Andreini pubblicò a Verona la favola pastorale Mirtilli, destinata ad essere più volte ristampata negli anni seguenti. A Milano nel 1601 apparvero invece le sue Rime.

Nel 1604 la compagnia dei Gelosi fu chiamata a Parigi, dove intrattenne la corte francese per quasi un anno riscuotendo uno straordinario successo. L’Andreini morì a Lione nel 1604 sulla strada del ritorno per l’Italia.

Ammirata da letterati quali Torquato Tasso, Giovanni Battista Marino e Francesco Chiabrera, che le dedicarono dei versi, essa recitò sia in ruoli femminili che maschili.

 

Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. (12), 155, 1 bianca. Con il ritratto calcografico dell’autrice nel testo (Raphael Sadeler, 1602) e il suo emblema sul titolo.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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