Italian Classics
La risoluzione algebrica delle equazioni cubiche - 1546

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

La risoluzione algebrica delle equazioni cubiche - 1546

TARTAGLIA, Niccolò (ca. 1499-1557). Quesiti, et inventioni diverse. (Venezia, Venturino Ruffinelli a spese dell’autore, luglio 1546).

 

PRIMA EDIZIONE, dedicata a Enrico VIII d’Inghilterra, di quest’opera che tratta in centosettantuno quesiti, divisi in nove libri, vari problemi inerenti l’aritmetica, la geometria, l’algebra, la statica, la topografia, l’artiglieria, l’agrimensura, le fortificazioni e la tattica. A partire dall’edizione del 1554 furono aggiunti sette nuovi quesiti nel libro sesto.

Ogni quesito si svolge in forma dialogica, talvolta epistolare, tra un corrispondente e l’autore. Questi si firma a volte da Verona, a volte da Venezia e una volta anche da Milano. Le date sono comprese fra il 1521 e il 1545. Fra gli interlocutori, in parte indicati in modo anonimo, figurano Francesco Maria della Rovere, duca d’Urbino, Diego Hurtado de Mendoza, ambasciatore veneziano di Carlo V, Giulio Savorgnano, ingegnere militare, Francesco Feliciano, matematico, Giovanni Battista Memmo, astronomo e matematico, Girolamo Cardano, celebre astrologo, matematico e medico, e alcuni allievi del Tartaglia, come l’illustre architetto Giovanni Antonio Rusconi.

Una parte dei quesiti del libro nono è dedicata al problema della risoluzione algebrica delle equazioni cubiche, che era attesa da millenni e che ancora alla fine del Quattrocento Luca Pacioli giudicava impossibile. L’autore ci informa che egli giunse a conseguire la regola risolutiva nel 1535 e poco tempo dopo la comunicò a Girolamo Cardano a patto che non la rivelasse a nessuno. Quest’ultimo nel 1542 si recò a Bologna insieme al pupillo Lodovico Ferrari e scoprì un libretto di Scipione del Ferro, in cui tale soluzione era spiegata.

Cardano decise allora di includerla nell’Ars magna (1545), attribuendone il merito al Del Ferro e al Tartaglia. Questi, quando apprese la notizia, andò su tutte le furie e attaccò pesantemente Cardano nei Quesiti. Ne sorse una disputa, che si protrasse fino al 1548 e che vide coinvolto Tartaglia e Lodovico Ferrari, schierato in difesa del suo maestro.

Niccolò Tartaglia nacque a Brescia verso il 1499. Proveniente da una famiglia molto povera, intorno ai vent’anni si trasferì a Verona, dove rimase per circa quindici anni come insegnante di scuola nel Palazzo dei Mazzanti. Nel 1534 passò a Venezia, dove sarebbe rimasto fino alla morte, salvo un breve soggiorno a Brescia fra il 1548 e il ’49.

Nella città lagunare egli insegnò matematica e tenne dei corsi su Euclide, di cui nel 1543 curò la prima edizione in lingua italiana.

Morì a Venezia nel 1557. Oltre ai Quesiti, Tartaglia pubblicò il trattato di balistica La nova scientia (1536), una delle prime edizione dell’opera di Archimede (1543) e il General trattato di numeri et misure, apparso fra il 1556 e il 1560. Frutto della disputa con Lodovico Ferrari e Girolamo Cardano sono i sei opuscoli (Risposte) che egli compose per ribattere ai Cartelli del Ferrari.

 

Descrizione fisica. Un volume in 4to di cc. (6), 5-132. Ritratto dell’autore inciso in legno sul titolo.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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