Classici Italiani
Un capolavoro del pensiero politico Medievale - 1522

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Un capolavoro del pensiero politico Medievale - 1522

MARSILIO DA PADOVA (Marsilio Mainardini, ca. 1284-1343). Opus insigne cui titulum fecit autor Defensorem pacis, quod quaestionem illam iam olim controversam, de potestate papae et imperatoris excusissime tractet. [Basilea, Valentin Curio, 1522].

 

PRIMA EDIZIONE, curata da un certo Licentius Evangelius, probabile pseudonimo di Beato Renano, del Defensor pacis, uno dei più importanti trattati di politica del tardo medioevo.

L’opera contesta apertamente l’autorità ecclesiastica e nega che essa possa esercitare alcuna giurisdizione al di fuori o al di sopra del potere imperiale. Si oppone inoltre alla gerarchia della chiesa, sostenendo la sostanziale eguaglianza di tutti i sacerdoti, al cui al vertice pone solo il concilio generale. Marsilio sviluppa inoltre l’idea che la legge e l’autorità pubblica, qualora siano approvate dalla maggioranza dei cittadini, abbiano una rilevanza politica superiore alla legge di natura e ai precetti religiosi.

Il Defensor pacis fu condannato dal papa nel 1327. Grazie anche ad una versione volgarizzata del 1363, esso ebbe immensa diffusione ed esercitò una grande influenza nei dibattiti conciliaristi del Quattrocento. L’opera, che per ovvi motivi non poteva essere stampata in Italia, fu riscoperta e data alle stampa con intenti propagandistici in ambiente protestante proprio all’indomani dell’affissione delle tesi luterane.

Marsilio Mainardini, originario di Padova, studiò medicina, teologia e filosofia presso l’Università di Parigi, di cui fu rettore fra il 1312 e il 1313. Nella capitale francese divenne amico di Pietro d’Abano e Giovanni di Jandun, entrambe pensatori aristotelici eterodossi. Intorno al 1318 ottenne il titolo canonicale a Padova, dove probabilmente incontrò Dante Alighieri, che proprio in quel frangente stava terminando il De Monarchia. Tornato in Francia, nel 1324 completò il Defensor pacis che gli causò l’immediata scomunica papale. Fuggito a Monaco alla corte di Ludovico di Baviera, fece parte della spedizione militare che questi condusse in Italia e che terminò a Roma nel 1328 con la sua incoronazione ad imperatore.

In quel frangente Marsilio fu tra gli artefici di una sentenza che fece scalpore in tutta Europa, in quanto su ordine imperiale deponeva papa Giovanni XXII e nominava nuovo pontefice il francese Niccolò V. Costretta a lasciare Roma dalla pressione dell’esercito angioino, nell’agosto del 1328 l’armata imperiale riprese la risalita dell’Italia. Marsilio fece tappa a Pisa, dove incontrò i francescani dissidenti, guidati da Guglielmo da Ockham. Rientrato in Baviera, compose un altro trattato di politica, conosciuto come Defensor minor.

Il «perfido eretico e conducitor del Bavero», come lo chiamò il Villani nella Nuova cronica, morì intorno al 1343.

 

Descrizione fisica. Un volume in folio di cc. (200). Bellissimo frontespizio inciso che raffigura l’imperatore Lodovico IV davanti a una veduta di Roma.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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