Classici Italiani
L'opera prima del maggior poeta italiano del Novecento - 1925

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

L'opera prima del maggior poeta italiano del Novecento - 1925

MONTALE, Eugenio (1896-1981). Ossi di seppia. Torino, Gobetti editore, 1925.

 

PRIMA EDIZIONE della prima e più celebre raccolta di Montale, che fu pubblicata da Piero Gobetti nel giugno del 1925 poco prima di lasciare l’Italia.

Il libro, che comprende quarantatre poesie scritte tra il 1916 e il 1925, si apre con la programmatica In limine ed è diviso in quattro sezioni: Movimenti, Ossi di seppia, Mediterraneo e Meriggi. La lirica Riviere chiude il volume. Una parte dei componimenti era già apparsa precedentemente in alcune riviste.

L’opera, che inizialmente doveva intitolarsi Rottami, fu inviata all’editore grazie all’intercessione di Sergio Solmi. Montale contribuì alle spese di stampa acquistando circa duecentocinquanta copie destinate in sottoscrizione agli amici.

Nel 1928 apparve a Torino (Fratelli Ribet Editori) una seconda edizione accresciuta di sei liriche ed introdotta da una prefazione di Alfredo Gargiulo.

Si tratta di una poesia riarsa e secca come i paesaggi liguri in cui l’autore è nato e cresciuto, fortemente intrisa di esistenzialismo. Il poeta quasi miracolisticamente scorge negli oggetti e nelle situazioni più inaspettate degli squarci di trascendenza che interrompono, seppur per pochi istanti, le maglie inesorabili della vita.

Genovese di nascita, Montale si avvicinò precocemente alla letteratura. Camillo Sbarbaro, Italo Svevo, Umberto Saba, Ezra Pound e Thomas S. Elliot furono gli autori che segnarono i suoi primi approcci artistici. Dal 1929 al 1938 fu direttore del Gabinetto Viesseux a Firenze. In quegl’anni presso il celebre Caffè Giubbe Rosse conobbe e strinse amicizia con C.E. Gadda, E. Vittorini e molti altri.

In seguito al rifiuto di aderire al partito fascista fu costretto ad abbandonare la sua prestigiosa carica. Nel 1939 apparve la sua seconda raccolta, Le occasioni. Nel ‘43 uscì a Lugano Finisterre, un volumetto di liriche scritte tra il ‘40 e il ‘42, che fu pubblicato clandestinamente in Svizzera. All’inizio del 1948 si trasferì a Milano, dove cominciò una lunga collaborazione con “Il Corriere della Sera”. Nel 1956 uscì la sua terza grande raccolta, La bufera e altro. Dopo la pubblicazione di Xenia (1966), nel 1967 fu nominato senatore a vita e nel 1975 vinse il premio Nobel per la letteratura. Morì a Milano nel 1981.

 

Descrizione fisica. Un volume in 8vo piccolo di pp. 100. Brossura editoriale a due colori con un fregio di Felice Casorati.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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