Italian Classics
Il più celebre discolo della letteratura italiana - 1912

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

Il più celebre discolo della letteratura italiana - 1912

VAMBA (Bertelli Luigi, 1858-1920). Il giornalino di Gian Burrasca. Firenze, Bemporad, [1912?].

 

PRIMA EDIZIONE in volume del libro italiano per ragazzi di maggior successo del primo Novecento.

Uscito inizialmente in cinquantacinque puntate sul “Giornalino della domenica” tra il 7 febbraio del 1907 e il 17 maggio del 1908, Il giornalino s’ispira alle Memorie di un ragazzaccio (Firenze, 1911), versione italiana di Ester Modigliani di A Bad Boy’s Diary (New York, 1880) dell’americana Metta Victoria Fuller.

La storia si svolge in Toscana tra il 1905 e il 1906. Protagonista del romanzo è Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, che attraverso il suo diario racconta in prima persona il suo rapporto conflittuale con i genitori e il collegio. Vamba mette in discussione la pedagogia familiare e scolastica dei suoi tempi, fondata esclusivamente sull’autoritarismo.

Egli pone al centro del libro il tema della giusta ribellione di un bambino, che si accorge precocemente degli interessi degli adulti e delle conseguenze che essi hanno sulla sua vita.

Originario di Firenze, Luigi Bertelli, meglio conosciuto come Vamba dal nome di uno dei personaggi del romanzo Ivanohe di W. Scott, svolse per lo più l’attività di giornalista. Cominciò la professione a Roma, dove collaborò a varie riviste, tra cui “Il Fanfulla della Domenica” e “Il Capitan Fracassa”. Nel 1895 pubblicò il romanzo per bambini Il Ciondolino. Nel 1906 fondò il “Giornalino della domenica”, rivista per ragazzi che continuò le pubblicazioni fino al 1924 (con un’interruzione di sette anni fra il 1911 e il 1918) e alla quale collaborarono celebri autori ed illustratori del tempo, come Giovanni Pascoli, Emilio Salgari, Edmondo De Amicis, Luigi Capuana, Ugo Ojetti, Umberto Brunelleschi e Filiberto Scarpelli. Vamba scrisse inoltre vari sonetti vernacolari in fiorentino popolare, che piacquero molto ad Ardengo Soffici. Morì a Firenze il 27 novembre del 1920.

Il grande successo del Giornalino, ristampato da Bemporat nel 1919, scoppiò solo dopo la morte dell’autore.

 

Descrizione fisica. Un volume in 4to piccolo di pp. 193. Con varie illustrazioni nel testo dello stesso Vamba. Brossura editoriale illustrata sempre dall’autore. Per l’edizione apparsa a puntate, alla fine di ogni semestre l’editore forniva una legatura in tela (cm 30): la raccolta completa a fascicoli si può quindi trovare rilegata in tre volumi.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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