Classici Italiani
Il gulliver italiano - 1764

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Il gulliver italiano - 1764

[ SERIMAN , Zaccaria (1708-1784)]. Viaggi di Enrico Wanton alle terre incognite australi, ed ai regni delle scimie, e de’ cinocefali nuovamente tradotti da un manoscritto inglese. Berna (ma Villa di Melma), 1764.

 

PRIMA EDIZIONE, pubblicata in una stamperia privata a Villa di Melma presso Treviso, della redazione definitiva di questo romanzo utopico-filosofico composto sul modello dei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, la cui prima parte (in due volumi) era apparsa per la prima volta a Venezia presso Giovanni Tagier nel 1749.

Il protagonista Enrico Wanton (dietro cui si cela l’autore), insieme all’amico Roberto, si ritrova dopo un naufragio in terre sconosciute, in un regno in decadenza popolato da scimmie. Il mondo di quest’ultime riflette più o meno velatamente la società veneziana del tempo, che viene in questo modo ferocemente satireggiata. Wanton, ossia Seriman, espone poi la propria visione filosofica della funzione sociale della cultura (mutuata in gran parte da Maupertius), secondo la quale la letteratura deve far leva sui sentimenti e persino sui vizi degli uomini per poter istruire e riformare efficacemente.

Nella seconda parte, composta dopo il 1758, i due viaggiatori si ritrovano invece nel mondo dei Cinocefali, un regno ideale (da alcuni identificato con l’Inghilterra) abitato per lo più da filosofi saggi e isolati.

Scrittore e traduttore veneziano di nobile famiglia di origine armena, Zaccaria Seriman si occupò per gran parte della sua vita di giornali ed editoria. Nel 1752, grazie all’ingente patrimonio di famiglia, rilevò la stamperia di Pietro Valvasense ed aprì una libreria nella celebre zona delle Mercerie, dove si concentrava tutto il commercio librario veneziano del tempo. L’anno seguente diede vita, insieme a G. Zanetti, A. Calogerà e G. Gozzi, alla rivista di recensioni letterarie “Memorie per servire all’istoria letteraria”, in cui cercò di delineare una sorta di biblioteca ideale per la riforma della società. Come editore, la sua pubblicazione più importante fu la Storia generale dei viaggi , traduzione della celebre Histoire générale des voyages di A.F. Prévost, intrapresa a partire del 1754.

Seriman cercò senza successo di dar vita ad un’iniziativa culturale di grande respiro, secondo un’impostazione da moderna casa editrice. Volendo collocarsi a metà strada fra letteratura di puro intrattenimento e alta tradizione accademica, con l’aiuto del giornale, della tipografia e del negozio egli tentò di promuovere, all’interno di un circuito autonomo e indipendente, un tipo di testi che fosse allo stesso tempo istruttivo e divertente, da diffondere al maggior numero possibile di persone. Il progetto svanì e, insieme ad esso, anche il denaro di famiglia. I tempi erano ormai cambiati. Dopo il 1762 C. Goldoni e G. Baretti lasciarono Venezia, mentre G. Gozzi decise di chiudere il suo ultimo giornale, decretando la fine del giornalismo autogestito.

 

Descrizione fisica. Quattro volumi in 8vo di pp. XXI, 1 bianca, 472, 2 bianche + 619, 1 bianca + 648 + 646, 2 bianche. Con antiporta calcografica al primo volume contenente il ritratto di Enrico Wanton, 32 tavole a piena pagina incise in rame fuori testo e 1 carta topografica più volte ripiegata raffigurante la Provincia de’ Filosofi.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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