Italian Classics
Il fondatore della fisiologia del metabolismo - 1614

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

Il fondatore della fisiologia del metabolismo - 1614

SANTORIO, Santorio (1561-1636). Arsde statica medicina aphorismorum sectionibus septem comprehensa. Venezia, Nicolò Polo, 1614.

 

PRIMA EDIZIONE di questa opera fondamentale, considerata insieme al De motu cordis di W. Harvey come il più importante libro di medicina del Seicento. Essa ha per la prima volta introdotto nelle ricerche fisiologiche e patologiche una base quantitativa determinata attraverso strumenti esatti.

Scritta in forma di brevi aforismi, l’Ars si richiama nel titolo al concetto ippocratico di salute come bilanciamento degli umori corporali, ossia come stato di equilibrio fra sostanze consumate dall’organismo e sostanze espulse.

Santorio compì varie ricerche sulle variazioni del peso corporeo come conseguenza dell’ingestione e dell’escrezione, servendosi di esatti metodi di misurazione ed usando se stesso come soggetto degli esperimenti. Egli verificò le proprie teorie attraverso una serie di prove quantitative, realizzate attraverso l’ausilio di un rilevatore del battito, di un termometro per misurare la temperatura corporea e, soprattutto, di una sedia-bilancia, nella quale egli si sedeva per verificare il proprio peso prima e dopo aver ingerito il cibo o espulso l’urina e gli escrementi.

Sulla base di questi rilevamenti, Santorio si avvide che non tutto il cibo ingerito veniva espulso attraverso l’urina, le feci o la traspirazione cutanea, ma una parte di esso doveva essere secreto attraverso quella che egli chiamò perspiratio insensibilis o traspirazione invisibile. Egli registrò poi le variazioni cui questa perspiratio era soggetta giornalmente a seconda dei cambiamenti climatici, dell’alimentazione, dello stato di salute, del sesso, dell’età, ecc., ponendo così di fatto le basi della moderna fisiologia del metabolismo.

L’Ars de statica medicina ebbe uno straordinario successo editoriale, venendo tradotta in varie lingue e andando incontro a numerose ristampe fino alla metà del Settecento.

Santorio Santorio, originario di Capodistria, studiò medicina presso l’Università di Padova, laureandosi nel 1582. Per alcuni anni esercitò la professione in Croazia, quindi nel 1599 si stabilì a Venezia. Nel 1611 venne nominato professore di medicina teorica presso l’ateneo patavino. Ricoprì la cattedra fino al 1624, anno in cui si trasferì a Venezia per esercitare la libera professione. Morì a Venezia nel 1636.

A Padova Santorio entrò in contatto con Galileo, dal quale mutuò alcuni strumenti fisici che egli poi applicò all’indagine fisiologica. Ribaltando l’esperimento condotto dal grande scienziato pisano sul pendolo, egli ne utilizzò le oscillazioni per misurare il battito cardiaco. Si servì inoltre del termometro alcolico costruito dallo stesso Galileo (lo scherzino ) per realizzare tre diversi tipi di misuratori della febbre.

La riproduzione degli apparecchi ideati dal Santorio si ritrova in un’altra sua opera di grande rilevanza, i Commentaria in primam fen primi libri Canonis Avicennae, pubblicati per la prima volta a Venezia nel 1625. Egli può essere considerato come l’iniziatore della scuola iatrofisica e il suo lavoro influenzò profondamente A. Borelli, M. Malpighi e J.B. van Helmont.

 

Descrizione fisica. Un volume in 12mo di cc. (12), 84. Le prime 2 carte sono bianche.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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