Classici Italiani
Un pioniere della moderna meccanica - 1585

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Un pioniere della moderna meccanica - 1585

BENEDETTI, Giovanni Battista (1530-1590). Diversarum speculationum mathematicarum, et physicarum liber. Torino, eredi di Niccolò Bevilacqua, 1585.

 

PRIMA EDIZIONE della più importante tra le opere del Benedetti, che raccoglie testi già pubblicati in precedenza e nuovi contributi in una vasta gamma di temi inerenti l’aritmetica, l’algebra, la meccanica, la prospettiva e l’astronomia.

Egli riprese teorie sulla geometria euclidea già espresse nel trattato Resolutio omnium Euclidis problematum (Venezia, 1553) e sul moto dei gravi nella breve dissertazione Demonstratio proportionum motuum localium contra Aristotilem et omnes philosophos (Venezia, 1554), rivendendole e ampliandole con nuove osservazioni. Trattando dell’accelerazione dei corpi in caduta, egli si avvide contro Aristotele che l’aria costituisce un freno al moto e, soprattutto, che la velocità di caduta non è costante. Inoltre, postulando la tendenza dei corpi a persistere nello stato di movimento seguendo la propria traiettoria, intuì quello che sarebbe poi stato definito come concetto di inerzia.

Giovanni Battista Benedetti, veneziano, fu allievo di Niccolò Tartaglia, da cui mutuò l’atteggiamento analitico verso la geometria. Nel 1558 si trasferì a Parma, dove rimase per otto anni, come lettore di filosofia e matematica, al servizio di Ottavio Farnese. In seguito passò a Torino, ottenendo l’incarico di docente presso la locale università o presso lo Studio di Mondovì. Nominato matematico di corte dal duca Emanuele Filiberto, rimase in ottimi rapporti anche con il suo successore, Carlo Emanuele I. Morì a Torino il 20 gennaio del 1590.

Benedetti ebbe il merito di essere uno dei primi fisici a rompere gli argini della meccanica aristotelica, applicando con rigore la geometria ai fenomeni del moto. Come molti scienziati della sua generazione, egli subì fortemente l’influenza delle opere di Archimede.

 

Descrizione fisica. Un volume in folio di pp. (8), 426, (2). Con vari diagrammi, annotazioni musicali e figure di strumenti scientifici incisi in legno nel testo.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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