Classici Italiani
L'unica relazione del primo viaggio intorno al mondo scritta da un suo partecipante - 1525

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

L'unica relazione del primo viaggio intorno al mondo scritta da un suo partecipante - 1525

PIGAFETTA, Antonio (ca. 1480-1534). Le voyage et navigation faict par les Espaignols es Isles de Mollucques, des isles quils ont trouve audict voyage des Roys dicelles de leur gouvernement et maniere de biure avec plusieurs austres choses. Paris, Simon de Colines, [1525].

 

PRIMA EDIZIONE. Delle tre relazioni coeve sul viaggio intrapreso da Ferdinando Magellano intorno al mondo nel 1519, l’unica scritta da un partecipante alla spedizione fu quella del vicentino Antonio Pigafetta.

Partito dalla Spagna il 20 settembre del 1519 con una flotta di cinque navi ed un equipaggio di duecentoquaranta uomini, Magellano intendeva raggiungere l’Oriente navigando verso ovest, cercando un passaggio attraverso il continente americano. Quasi tre anni dopo, il 6 settembre del 1522, il suo successore, Juan Sebastiàn de Elcano, fece ritorno in Spagna con una sola nave, la Victoria , e ventuno uomini (diciotto Europei e tre Indiani).

Tra questi vi era Antonio Pigafetta che per sua stessa ammissione si era imbarcato alla ricerca di gloria e di nuove esperienze. Al suo ritorno egli mandò una copia del suo diario (oggi perduto) all’imperatore Carlo V, che era stato uno dei promotori della spedizione. Quindi si recò prima a Lisbona, poi a Parigi per presentare ai rispettivi regnanti una copia manoscritta della sua relazione. Nessuno dei due manoscritti in questione è sopravissuto.

La versione del viaggio che oggi conosciamo fu da lui stesa nel 1524. Quando l’anno seguente egli si recò in visita presso la corte di Francesco I, essa fu tradotta in francese da un certo Jacques Antoine Fabre, da alcuni identificato con il grande umanista Jacques Le Fèvre d’Etaples, e data alla stampe presso i torchi di Simon de Colines. La relazione di Pigafetta ebbe una grande influenza sulla decisione del re di Francia di finanziare la spedizione di Giovanni da Verrazzano alla ricerca di un passaggio a nordovest.

Il viaggio di Magellano, conosciuto anche attraverso i resoconti di seconda mano di Massimiliano Transilvano e Gaspar Corrêa, impressionò enormemente l’opinione pubblica europea, venendo presto celebrato come un’impresa epica superiore a quelle di Ulisse e Giasone. Ma esso ebbe anche una notevole rilevanza commerciale, in un momento in cui la Spagna (che aveva supportato la spedizione) e il Portogallo (paese di origine di Magellano) cercavano di aggirare il Trattato di Tordesillas del 1494 per prendere possesso delle nuove terre ultimamente scoperte.

La dettagliatissima relazione di Pigafetta fu senz’altro scritta con il duplice scopo di dare lustro all’autore e di fornire informazioni utili per i mercanti europei. Essa curiosamente non nomina mai il nome di Elcano e attribuisce tutto il merito dell’impresa al solo Magellano, che fu ucciso nelle Isole Filippine nel 1521.

La prima edizione in italiano del libro di Pigafetta fu stampata per le cure di Antonio Francino a Venezia (probabilmente dai Giunta) nel 1536, unitamente a quella di Massimiliano Transilvano. La traduzione fu realizzata a partire dal testo francese.

Di nobile famiglia vicentina, Antonio Pigafetta divenne Cavaliere di Rodi. Nel 1519 si recò a Barcellona al seguito del protonotaro apostolico Francesco Chiericati. Al ritorno dal suo viaggio, nel 1524 entrò a far parte dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, prendendo i voti, e nel 1530 si recò a Malta, dove probabilmente morì intorno al 1534 combattendo contro i Turchi.

 

Descrizione fisica. Un volume in 8vo di cc. 76, (4). Le ultime carte contengono Aucuns motz des peuples de lisle de Bresil e la tavola stampata su quattro colonne.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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