Classici Italiani
Un modello di stile epistolare - 1473

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Un modello di stile epistolare - 1473

FILELFO, Francesco (1398-1481). Epistolarum libri XVI. [Venezia, Vindelino da Spira, 1473].

 

PRIMA EDIZIONE di uno dei più celebri epistolari umanistici, che ebbe un grande successo editoriale e influenzò profondamente il modo di scrivere lettere, fungendo da modello di stile.

Tutte le ristampe quattrocentesche dell’opera contengono sedici libri. Con l’edizione veneziana di Giovanni e Gregorio de’ Gregori del 1502, che fu curata da Pier Agostino Filelfo, pronipote dell’autore, la raccolta fu estesa a trentasette libri.

Le epistole del Filelfo, oltre ad affrontare questioni filosofiche e filologiche, rivelano senza filtri la personalità ambigua e spesso malevola dell’autore, il quale, con tono adulatorio o in modo insolente, richiede libri, denaro, cattedre universitarie e stipendi. Esse ci offrono quindi un vasto panorama dell’umanesimo italiano, di cui Filelfo, grazi ai suoi numerosi contatti, fu uno dei protagonisti.

Nato a Tolentino, vicino Ancona, Francesco Filelfo si formò a Padova sotto Gasparino Barzizza e Paolo Veneto. Successivamente cominciò una brillante carriera come insegnante privato presso nobili famiglie di Padova, Vicenza e Venezia.

Nel 1421 fu nominato segretario dell’ambasciatore veneziano a Costantinopoli, dove venne incaricato di numerose missioni diplomatiche da parte dell’imperatore e approfondì lo studio del greco alla scuola di Giovanni Crisolora, di cui sposò la figlia. Nel 1427 fece ritorno a Venezia con un considerevole carico di manoscritti greci.

Nel 1428 fu nominato professore di eloquenza e filosofia morale a Bologna, ma l’anno seguente si trasferì a Firenze. I suoi corsi presso lo Studio ebbero da subito grande successo, ma l’arroganza del suo carattere gli procurò numerosi nemici. Dopo aver subito un attentato, nel 1434 fu cacciato da Firenze. Trovò rifugio a Siena, dove insegnò dal 1434 al 1438 e continuò la sua personale battaglia contro Cosimo de’ Medici. Nel 1439, fondamentalmente per motivi economici, accettò una cattedra a Bologna.

L’anno seguente si trasferì a Milano presso la corte di Filippo Maria Visconti, che l’aveva fortemente voluto presso di sé. Durante gli anni del soggiorno lombardo, Filelfo compose i Convivia mediolanensia, un commento volgare al Canzoniere di Petrarca e, dopo l’elezione di Francesco Sforza, il poema celebrativo Sphortias.

Successivamente, su invito di papa Sisto IV, insegnò per un breve tempo greco a Roma, quindi, riconciliatosi con Lorenzo de’ Medici, negli ultimi anni fece ritorno allo Studio fiorentino. Morì a Firenze il 31 luglio del 1481.

 

Descrizione fisica. Un volume in folio di cc. 246 non numerate, comprese le bianche 1 e 184. Con numerosi passi in greco.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






Torna indietro
TOP