AMICI, Giovanni Battista (1786-1863). De’ microscopj catadiottrici memoria. Modena, presso la Società Tipografica, 1818.
PRIMA EDIZIONE di questa importante memoria, presentata il 5 marzo del 1818 davanti alla sezione modenese della Società italiana delle scienze, nella quale Amici descrive un microscopio catadiottrico di sua invenzione, privo di aberrazioni cromatiche, che gli permise di compiere importanti osservazioni sulla circolazione del protoplasma nelle cellule di Chara. L’articolo lo proiettò immediatamente alla ribalta europea, sia come costruttore di strumenti che come biologo microscopista. Concepito come applicazione rovesciata di un telescopio newtoniano, il primo microscopio catadiottrico di Amici superò di gran lunga, per nitidezza d’immagine e potenza d’ingrandimento, tutti gli altri microscopi allora esistenti.
Giovanni Battista Amici, modenese, è stato uno dei maggiori costruttori di strumenti scientifici ottici del suo tempo. In particolare, egli perfezionò il moderno microscopio composto catadiottrico e acromatico e realizzò telescopi riflettori e rifrattori, micrometri, cannocchiali, livelli, meridiane, prismi e camere lucide. Nel 1837 introdusse la tecnica dell’immersione in acqua e in diversi tipi di olio e intorno al 1860 inventò il prisma a visione diretta che porta il suo nome, tutt’ora usato in spettroscopia.
Laureatosi in ingegneria a Bologna nel 1808, tra il 1811 e il 1825 Amici insegnò algebra, geometria e trigonometria piana prima al liceo di Modena, quindi presso l’università della stessa città. Nel 1817 fece un lungo viaggio che lo portò a Napoli, passando per Bologna, Firenze e Roma. Nel frattempo, essendo già celebre in tutta Europa come costruttore, compì importanti osservazioni sulle cellule di piante acquatiche e, in campo astronomico, sui satelliti di Giove.
Nel 1827 si recò per la prima volta a Parigi e Londra per presentare i suoi strumenti alla comunità scientifica. Nel 1831 successe a Jean-Louis Pons in qualità di astronomo presso l’Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze e venne nominato professore di astronomia presso l’Università di Pisa.
Nel 1844 compì un secondo viaggio a Parigi e Londra, durante il quale visitò anche Berlino, Vienna e Monaco. Due anni dopo, in occasione dell’ottava riunione degli scienziati italiani a Genova, Amici presentò un’importante relazione (Sulla fecondazione delle Orchidee), nella quale per la prima volta è descritto l’intero processo di fecondazione di una pianta, dall’impollinazione allo sviluppo dell’embrione. Nel 1855 presentò fuori concorso all’Esposizione universale di Parigi alcuni suoi obbiettivi da microscopio. Nel 1859 fu nominato professore onorario di astronomia.
Amici morì a Firenze il 10 aprile del 1863.
Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. 20 con 1 tavola calcografica ripiegata fuori testo. La memoria apparve anche nel tomo XVIII (pp. 107-124) delle Memorie di Matematica e di Fisica della Società Italiana delle Scienze residente in Modena, Parte contenente le Memorie di Fisica, pubblicate nel 1820.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010