Un ricordo di Filippo Cristiano
Ho conosciuto Filippo Cristiano agli inizi degli anni ’90 alla Mostra Mercato di Bologna.
Era la nostra prima mostra, eravamo ospiti nel banco di Piercarlo Masini.
Cristiano era già un libraio da qualche anno, rimase incuriosito da noi, nuovi dell’ambiente, e venne a presentarsi.
In quegli anni le mostre erano molto vive e interessanti, si formavano gli indirizzari, allora così importanti per farsi conoscere, ci si confrontava con i colleghi nelle cene previste dall’organizzazione.
Crema, Reggio Emilia, Pisa, Mantova, Ferrara, Lucca, Sorrento e Fano le facemmo tutti insieme e fu facile diventare amici.
Dividevamo la passione per il nostro bel lavoro, ore di conversazioni, di confronti e di reciproco aiuto.
Ricordo le lunghe telefonate; a noi giovani del mestiere mancavano le bibliografie, allora ancora più indispensabili di oggi, e lui con pazienza faceva le ricerche, ci aiutava.
Persona schiva Cristiano, ma al tempo stesso capace di intessere rapporti profondi e intense relazioni: come quella, per certi versi proprio confidenziale, con un uomo di potere quale il prof. Ariberto Mignoli. Li ricordo scherzare e motteggiare nel chiostro di Crema parlando di volumi rari e antichi.
Era generoso e corretto, un libraio competente e serio. Preciso e studioso. Anche in questi ultimi anni bui, quasi ritiratosi dal mestiere, le sue schede, scritte rigorosamente a mano o battute a macchina, erano impeccabili; i volumi perfetti; i piccoli restauri da lui eseguiti invisibili. Con la stessa, grande, passione di sempre.
Lucia Di Maio
Libreria Antiquaria Pontremoli - Milano
(Nella fotografia, Filippo Cristiano alla Mostra del Libro Antico al Palazzo della Permanente di Milano nel 1998).