CASSERI, Giulio (ca. 1552-1616). De vocis auditusque organis historia anatomica. (Ferrara, Vittorio Baldini; Padova, Compagnia degli Uniti; 1600-1601).
PRIMA EDIZIONE della prima opera monografica sugli apparati fonatorio ed uditivo. Nella prima parte, dedicata all’anatomia della laringe e agli organi di fonazione, vi sono numerosi confronti con gli stessi organi di altri animali. La seconda parte tratta invece delle funzioni anatomiche dell’orecchio e del fenomeno dell’audizione.
Casseri fece progredire enormemente la materia rispetto agli anatomisti precedenti. In particolare egli dimostrò l’orecchio interno dei pesci, confrontò l’osso temporale dell’adulto con quello del bambino, osservò e descrisse con grande precisione il timpano e gli ossicini dell’orecchio.
L’opera è poi corredata da splendide tavole anatomiche che, per precisione e bellezza di esecuzione, segnano un notevole progresso nel campo dell’illustrazione del corpo umano. Esse divennero un modello per le opere successive, alla stregua delle figure in legno dell’opera vesaliana, che avevano influenzato tutto il periodo precedente.
Giulio Casseri (o Casserio) nacque a Piacenza, intorno al 1552, da una famiglia di umili origini. Trasferitosi a Padova per studiare medicina, entrò nell’entourage del grande medico e anatomista G. Fabrizi da Acquapendente, che lo volle come suo aiutante nelle dissezioni pubbliche che era solito tenere presso il teatro anatomico.
Laureatosi nel 1580, Casseri rimase legato all’ambiente universitario, ma contemporaneamente esercitava in privato la professione chirurgica, specializzandosi nel trattamento delle ferite e delle piaghe, teneva lezioni private e compiva, sempre privatamente, dissezioni in un teatro anatomico che si era fatto appositamente costruire nel palazzo del capitanato. Benché fosse molto amato dagli studenti, la rivalità con il Fabrizi gli impedì di compiere una normale carriera universitaria. Quest’ultimo, geloso dei risultati conseguiti dal suo ex allievo, lo osteggiò ripetutamente e giunse al punto di far proibire le dissezioni private.
I rapporti fra i due, che già si erano incrinati nel 1598, si ruppero definitivamente nel 1600 con l’uscita dell’opera del Casseri, che, apparsa contemporaneamente al De visione, voce et auditu del Fabrizi, fu ritenuta da tutti notevolmente superiore.
Nel 1609 i riformatori dello Studio di Padova separarono l’insegnamento della chirurgia da quello dell’anatomia: il primo fu affidato al Casseri, il secondo al Fabrizi. Dopo la definitiva rinuncia di quest’ultimo nel 1613, Casseri assunse il magistero anche dell’anatomia. Morì a Padova nel 1616.
Oltre che al De vocis auditusque organis historia anatomica, il nome del Casseri è legato alle Tabulae anatomicae LXXVII, uscite solamente postume nel 1627, alle quali egli attese, sempre in concorrenza con il Fabrizi, sin dagli anni ’90 del Cinquecento, affidandone l’esecuzione agli artisti Joseph Murer e Edoardo Fialetti e all’incisore Francesco Valegio.
Descrizione fisica. Un volume in folio di pp. (60), 191, (1), 126, (2). Il frontespizio, i ritratti dell’autore e del dedicatario, Ranuccio Farnese, e le 34 tavole a piena pagina sono tutti incisi in rame e sono inclusi nella paginazione.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010