GIOLITO DE’ FERRARI, Gabriele editor (1508-1578). Rime diverse di molti eccellentiss. auttori nuovamente raccolte. Libro primo. Venezia, Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1545.
PRIMA EDIZIONE del primo volume della prima collana editoriale nella storia del libro italiano. Benché esistessero da secoli in Italia antologie manoscritte di poeti contemporanei, Giolito de’ Ferrari, con la collaborazione di Anton Francesco Doni e Lodovico Domenichi, ne diede il primo esempio a stampa e soprattutto fu il primo a pensare di numerarle in sequenza all’interno di un vero e proprio progetto editoriale.
Con l’apparizione nel 1547 del Libro secondo, l’editore veneziano dovette tuttavia fronteggiare la concorrenza. Quando infatti fece uscire nel 1551 il Terzo libro, fu subito costretto a ripubblicarlo (1552) con il titolo di Quinto libro, perché nel frattempo Andrea Arrivabene a Venezia e Anselmo Giaccarelli a Bologna avevano già messo sul mercato rispettivamente il Terzo libro (1550) e il Quarto libro (1551), ottenendo un privilegio di stampa. Negli anni seguenti la serie giunse a nove pubblicazioni, ma Giolito per sottrarsi allo scontro e prendere i rivali in contropiede cominciò contemporaneamente a far uscire antologie di antologie, ossia selezioni di poesie precedentemente antologizzate basate o su criteri estetici o su criteri metrici o su criteri geografici (poeti napoletani, poeti bresciani, ecc.).
Le raccolte poetiche del Giolito segnarono una tappa fondamentale nella diffusione del petrarchismo in Europa e esercitarono un’influenza decisiva nello sviluppo dell’esercizio lirico che ebbe tanto successo nella letteratura italiana. Esse rispondevano ad un progetto culturale mirato ad affermare il prestigio della lirica volgare moderna.
La selezione del materiale avveniva tramite rapporto diretto: i curatori s’impegnavano a raccogliere il maggior numero possibile di testi contattando direttamente gli autori.
Originario di Trino, Gabriele Giolito de’ Ferrari si stabilì a Venezia con il padre nel 1523 e vi restò a dirigere l’azienda quando questi si trasferì a Torino. Ebbe bottega a Rialto, all’insegna della Fenice, e aprì librerie anche a Napoli, Bologna e Ferrara. Oltre a quella poetica, ideò anche la Collana istorica e la Ghirlanda spirituale. Dopo la sua morte, nel 1578 gli successero nell’attività i figli Giovanni e Giovanni Paolo.
Descrizione fisica. Un volume in 8vo di pp. 370, (30). Marca tipografica sul titolo. Il nome del curatore Lodovico Domenichi si ricava dalla dedica.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010